Report martedì 8 novembre 2022
Questa sera alcuni amici non sono potuti venire all’incontro; hanno ricevuto le fotografie dell’evento scattate durante la serata da Elena e Ottavio per alleviarne la malinconia.
Inizia la serata Libera con la sua poesia “Effetti speciali”, dove “uomini risoluti e acculturati, a volte ridotti all’inchino come vermi, si accontentano fino alla prossima che non muore mai.
Segue la poesia di Carlo “Reti a strascico” , il quale esordisce con un : questa non è una poesia e getta il dado con un paio di versi:
”Donne scaltre hanno riempito i loro pozzi con milioni…..”
Notevole Bruno, che con intensità e concentrazione senza pari, recita la sua poesia “Eppure basta poco”, a memoria accompagnando le sue parole con una mimica da grande attore.
Cinzia rievoca il silenzio per portare avanti un discorso impegnativo, accompagnato da fine ironia.
Interviene anche Ezio con la sua poesia “Una margheritina” che ci porta ad immedesimarci nella sua personalità di poeta.
Elena fa nostro il suo “Amore arcano” con chiarezza di linguaggio e passione emotiva.
Ricordando un amico con una vita travagliata, Ottavio legge “Te se ga fato serar” una poesia in dialetto istro-veneto che rispecchia le vicissitudini e gli errori commessi dall’amico nel suo percorso terreno.
Nel proseguo della lettura Libera legge la sua poesia che fa riferimento agli elementi della natura come modo per raggiungere la felicità.
Bruno, con “Tumulto interiore”, trova nel suo intimo il modo di liberarsi del passato vedendo quanta energia nascosta ci sia ancora nel nostro essere.
Carlo si confronta con un’icona della Trieste di primo novecento: Anita Pittoni, leggendo una sua lettera in dialetto triestino indirizzata a Gianni Stuparich: “El strighez”, finendo con …”te volevi andar via?…. te tornarà anca ti”
Ci sono ancora tre interventi: Ezio con “Morte del cigno”, Elena con “Cammino” e Ottavio con “Un circolo massimo”.
Ottavio Gruber