REPORT 7 MARZO 2023
Presenti: Ottavio, Libera, Guido, Eleonora, Maria Vittoria, Oriana, Anna
Libera: legge dalla nostra antologia la poesia di Oscar Griselli: Silenzio esotico travagliato poesia di Sandro Pecchiari Terrazzo a Cologna
Guido: Mamma ho sete: toccante poesia (trovata in rete) sulla tragedia dei profughi che partono con l’illusione che FORSE arriveranno sani e salvi. Un bimbo chiede alla madre quando arriveremo in Europa? La madre per consolare il figlio elenca tutto quello che darà l’Europa; quando il figlio chiede dov’è l’Europa la madre risponde qui in fondo al mare –Tempo senza tempo…la porta della mia vita è la vita stessa…nuovi orizzonti…nell’intera profondità del mio cuore
Eleonora: Sul treno…immersa in un libro…accompagno lo scorrere delle campagne…dormire da sveglia…tra una stazione e l’altra diviso in ore crescerà il mio tempo – secondi interminabili in equilibrio con la mia parte libera…sistema parallelo…qualcosa avrà viaggiato oltre il limite
Anna ha letto alcune poesie di Paolo Universo, poeta traduttore triestino nato a Pola e morto a Trieste nel 2002. Studioso di Saba, Rimbaud il cui eco si sente nelle sue poesie brevi sarcastiche ironiche aforistiche: un verso tagliente e crudo; Universo non ha voluto pubblicare le sue poesie. Ora sono state tradotte in francese ed edite da una casa editrice francese
Oriana: legge una poesia nata sulle emozioni della serata di presentazione di Sorrisi di Trieste al Bookfest : Pura magia, la mia città…beata di sole tra cielo e mare…beata tra le stelle…abbraccio della vita –poeta dell’Amore i suoi versi anelano all’Amore infinito questa è dedicata a tutte le donne …e son mimose…a memoria di lacrime…al perdono non c’è mimosa…non mimose, non spine, solo profumo di rosa
Maria Vittoria: e le sue SCRITTURE POETICHE :Indrio el culo battuta in dialetto che la nonna diceva sempre quando iniziava il mese di marzo e quel primo sole marzolino fa diventare mori. E i bambini con le mutande in mano camminavano indietreggiando ed era un bel gioco – la sarta poeta per l’8 marzo ha scritto queste parole: ci racconta di aver cucito gli abiti della festa per le donne che non riuscite a brillare di luce propria, e quelli di ogni giorno per chi in silenzio sostiene il peso del “mondo”: la poeta vorrebbe cucire abiti della festa per tutte le donne e per ogni giorno
Ottavio: in versi ricordi dell’infanzia quando si giocava nella piazzetta del paese, poi da esuli ci siamo trovati nell’ombra stretta di promiscui campi – Ridono le infermiere …di notte…all’alba guarderai il tuo corpo da lontano un’ultima volta
Anna Piccioni