REPORT 4 APRILE 2023

Presenti : Ottavio, Libera, Vittorio, Cinzia, Ezio, Maria Vittoria, Anna

Pur essendo in pochi (gli altri assenti giustificati) oltre alla lettura della poesia, e anche dalle stesse parole della poesia abbiamo affrontato tematiche importanti come la morte proprio ricordando l’amico poeta Tiziano Tamaro che lunedì ha lasciato questa vita terrena per ricongiungersi con l’amato figlio. La Morte è assenza di un corpo, ma non dello spirito. Viviamo in un mondo precario e diafano dove indossiamo maschere a seconda dell’esigenza. Viviamo di ricordi che cambiano nel tempo, i nostri stessi giudizi si modificano e a volte si attenuano.

Cinzia: “Pupille”…oltre le soglie dei tuoi occhi…rimane in quelle labbra serrata…il buoi ignoto si espande per poi incontrarsi nuovamente – poi ci propone la lettura di un testo da Spoon River musicato da De André Dottor Siegfried Iserman…fare il dottore perché i ciliegi tornassero in fiore…fare il dottore è solo un mestiere…dedicata  a Franco Rotelli, che ci ha lasciati ancora più orfani di una riforma rimasta a metà (abbiamo ascoltato la versione canora da you tube)

Libera: legge una poesia di Giudo Davanzo da Sorrisi di Trieste,  Audace…ultimo istante del primo mattino – legge una sua poesia: Spiagge…ero felice ma non fino alla fine della mia lunga e vera anima…mi sentivo di essere importante con i miei sentimenti finalmente interessanti

Vittorio: è stato come incontrare la luna…il tuo bisogno stanco di essere amata…salta come un salmone fuori dall’acqua per superare le rapide…tutto il resto è chiacchiere… -Tempo e momento…si rincorrono e poi ricadono come fiocchi di neve su di te…l’idea del tempo ti indebolisce il corpo…per aggrapparci al momento usiamo il sentimento

Ezio una poesia dedicata a un amico poeta che non c’è più, ed ora dedicata a Tamaro: Oggi è morto un poeta…un artigiano d’amore…ad ascoltare il vento tra i rami…restano a noi i suoi versi parole scolpite sulla carta – Maschere (ispirata da un amico pittore Enzo Mari – in dialetto) : maschere di tutti  i giorni per correre dietro alla vita…maschere che dietro non hanno nulla

Anna: pensiero sulla morte su ciò che rimane – due brevissime su la precarietà rappresentata dai trampoli incerti e sulla poca chiarezza di fragili contorni

Maria Vittoria: legge una prosa poetica che ricorda la sua infanzia nel suo dialetto e ricorda quando la mamma dopo averle fatto i buchi nelle orecchie le promise di regalarle orecchini d’oro, che però non sono mai arrivati perché i soldi erano pochi. Poi da adulta si è acquistata da sola gli orecchini d’oro, ma usa anche quelli da bigiotteria che molto probabilmente se la sua mamma li vedesse direbbe “questi i xe mati” –legge di Haruki Murakani : Kafka sulla spiaggia…quando la tempesta sarà finita, non saprai neanche…ma su un punto non c’è dubbio: il significato di quella tempesta e che non si è più gli stessi.

Ottavio: è per quello che sai ricordo dei vent’anni: …rividi nei  tuoi occhi i tuoi vent’anni, i miei vent’anni…per quello che tu sai avrò mai il tuo perdono? – Quando si guarda indietro Solo uno dei tanti… mi sono creduto unico…sono uno dei tanti e lo scopro vicino al tramonto

Anna Piccini