Report 1 Ottobre 2024

 

Anche questa sera, malgrado parecchie disdette eravamo in 14, tutti animati da carica poetica.

Mark apre la lettura con la poesia “La madre” dedicata a Pasolini

Segue Vittorio con una poesia in dialetto triestino “Veci e giovani”

Poi con la sua voce flebile, Tamir che ci regala una poesia di alto valore poetici:” Quel che viene dal dunque”

Poi Carlo con la poesia “L’aquila” ….Il volo spiccato dall’aquila/ tra le vali ovattate di risuoni…

E ancora Guido con la sua  “Che Guevara”….Sapore di verità…../ uno sparo/nel silenzio del vento/un istante di verità celeste……

E Maria Vittoria, con un arguta poesia per il cambio d’abitazione : Eravate diventati bambini, fiori del compleanno/ non c’è posto per voi dove andrò / e poi vi legherò uno string, e a fatica vi dirò addio / nella nuova casa non c’è posto per voi.

Tamir…del cuore può essere di ghiaccio

Ezio legge una poesia di Maria Jot: “Giorno d’estate sul monte Grisa”

Poi Oriana con la sua “Figlie del sole” …Foglie si lasciano cullare dolcemente/il cielo si è fatto scuro/ Eccoli i colori della vita/la mente sogna/ siamo tutti figli del sole….

Luigi legge una poesia di Martina Attili: “Dirò tutto a Dio”: quando morirò dirò tutto a Dio/ gli dirò che mi manca il mio papà/ e anche dove hai nascosto la mia mamma….

Cinzia e la sua “Un ramo ritorto”: granelli di tempo/mi vesto e mi spoglio……..

Libera si libera della sua poesia “Quello che le donne non dicono”

Donatella, con una poesia rapidissima perché doveva lasciarci: “macigni”

Ottavio con una poesia per ricordare il figlio Stefano dubito dopo un’operazione; “Dopo l’operazione” appunto

Nel secondo giro di letture ecco ile poesie lette:

Vittorio “Il compleanno”

Mark, “Il gioco della finzione “ di Maria Dejanovic

Carlo, “Lombetto” poesia di Trilussa

Guido, “Il guerriero figlio della luce”

Maria Vittoria,”Affiderò il mio pensiero al vento”

Ezio , “I sette veli”

Oriana, “Una goccia di vita”

Luigi, “Inverno

Cinzia, “Carlo Perosa”

Ottavio,” Miracolosa” una poesia che gli ricorda la mamma all’ospedale.

Ottavio Gruber