Lettura di poesie del 12 aprile 2022

Pochi i presenti oggi, ma sempre tanto entusiasmo e gioia nel comunicare l’un l’altro le proprie emozioni ed esperienze poetiche. Ovviamente l’occasione è buona anche per scambiarci gli auguri di Pasqua. Apre la riunione Ezio, leggendo “Pasqua de una volta”, tratto dal suo ultimo libro. È un tenero ricordo della sua infanzia a casa della nonna quando anche i muri “…se zumba dei profumi de la cusina”. Mark propone dei versi che vogliono essere una risposta a una poesia di Gabriella Valera dove lei parlava del “canto … che trova dura la resistenza del linguaggio … e trasfigura il tempo delle nostre dimore”. Mark qui risponde parlando di un “soffio nella trama del sogno” e di “polifonia che attraversa i confini dei mondi”. Cinzia legge la sua “Tra poeti”, una lunga ed elegante composizione dove spiega come i poeti sappiano “condividere interiorità e pioggia fine di parole” e sanno “colpire senza ferire”, essendo “assordati dal silenzioso incedere del tempo” mentre “le mani afferrano sogni”. Vittorio propone una rilettura di “Imagine” di John Lennon in inglese, con successiva traduzione all’impronta. Oscar legge una brevissima lirica di M. Cerne dove la durissima critica alla guerra si stempera nell’umorismo quando l’autore propone di offrire i suoi parenti come vittime di guerra! Ottavio ci regala una breve lirica in istro-veneto dedicata alla sua Isola. Qui la nostalgia si mescola all’amarezza di sapere che “esule sarò anche da morto”. Ezio riprende il giro proponendo una poesia di S. Staino (un comico) derivata dalla “Pioggia nel pineto” di G. D’Annunzio. Il dolce ritmo del testo originale diventa uno straniante e atroce ritmo bellico, dove sembra quasi di sentire il sibilo delle bombe cadenti e l’ignavia dell’Europa di fronte alla situazione attuale. La lettura stimola una serie di commenti e valutazioni sul momento che stiamo vivendo e sulla possibilità dei poeti di incidere su di esso in qualche modo. Cinzia legge, a questo proposito, la nota “Ninna nanna” di Trilussa, recentemente splendidamente riproposta dallo scomparso G. Proietti. È una dolcissima e durissima critica alle guerre e ai potenti di ogni tempo che le sfruttano per aumentare il loro potere. Cinzia continua leggendo la sua “Illusione” ispirata all’illusione di credere l’orizzonte una reale “congiunzione tra cielo e terra” dove però non trova “il bacio che mai sarà”. Mark ci offre un testo vincitore di un premio al “Duino 2019”. Si tratta di un testo in inglese contenente una durissima critica alla modernità e al consumismo dove “i sogni sono liberamente disponibili sullo scaffale del supermarket”, dove se si sogna “sognate una bomba” e “i sogni del XXI secolo sono epitaffi”. Conclude poi traducendo direttamente il testo inglese, molto elegante, in italiano. Vittorio nella breve “Malinconia” “spera un giorno di poter andare solo senza se stesso”. Oscar ci spiega, con una delle sue composizioni così particolari, che “la poesia è una droga” e che “cuore fa rima con amore”. Ottavio chiude il ciclo e la serata leggendo una simpatica lirica (sempre in istro-veneto) in cui ricorda un bel quadretto familiare, anche se “una volta ierimo imparentai co la miseria” ma dove pure spesso “anche el cul ne ridi”.

a cura di EZIO SOLVESI